ANGELA MARINO - residente a Ravenna

ANGELA MARINO (23 anni)
LEO LUCA MARINO (24 anni)
DOMENICA MARINO (26 anni)


Tre fratelli: Leo Luca, 24 anni, Angelina, più giovane di un anno, e Domenica di 26 anni. Giovedì dopo la strage tutto il loro paese, Altrofonte (Palermo) ha partecipato ai loro funerali.

Quel sabato Angelina e Domenica erano giunte da Altofonte a Bologna, dove le attendeva il fratello (che da cinque anni viveva a Ravenna con un'altra sorella sposata, facendo il manovale). C'era anche la fidanzata di lui, Antonella Ceci, 19 anni e un fresco diploma di maturità chimico-tecnica. Proprio per conoscere la futura cognata le due sorelle erano partite verso il Nord.

Ad Altofonte, nella piccola e vecchia casa in cui abita Maria, la madre dei tre ragazzi, a condividere il dolore con lei ci sono tre dei quattro figli che le sono rimasti. La quarta, Giuseppina, è rimasta a Ravenna, dove vive col marito.
Il colpo è stato troppo forte, i medici hanno proibito a Maria di muoversi.

In un angolo, suo marito mastica tra sé una frase in dialetto, fuggendo gli sguardi di tutti. "Dice che ha il demonio dentro - spiega Giovanni, uno dei figli - Sono vent'anni che mio padre ripete queste parole, ogni volta che entra od esce dal manicomio. Ora vive qui; i dottori non volevano che venisse a casa. Ho dovuto mettere una firma. E' stato riconosciuto invalido al cento per cento, ma non prende un soldo di pensione. La domanda l'abbiamo fatta da anni, ma qui ci prendono in giro".

Giovanni fa il muratore, come suo fratello Salvatore, e come il povero Leo Luca, che per guadagnarsi il pane se n'era andato a Ravenna. Ad Altofonte quasi tutti i giovani sono manovali, ma di occupazione ce n'è poca. Ogni tanto arriva la camionetta di un "caporale" a caricare i più robusti, ad imporre il vecchio ricatto di un lavoro "nero" e sottopagato.

Giovanni è l'unico che trovi la forza di parlare della tragedia. "Mio fratello Salvatore - racconta - aveva sentito alla radio che a Bologna era scoppiata la bomba. Abbiamo pensato che Angelina e Domenica potevano essere là e che forse c'era anche Leo Luca con la fidanzata. Le disgrazie capitano sempre ai disgraziati. Mio fratello e mio cognato sono partiti subito, prima ancora di sapere. Nel pomeriggio qualcuno ci ha telefonato da Bologna: avevano trovato la carta d'identità di Mimma. Poi, da sotto le macerie, hanno estratto i corpi, uno dopo l'altro: Domenica, Leo Luca, Angelina, e anche Antonella".

" Ora - prosegue Giovanni - mia madre è rimasta sola. Viveva con Mimma e Angelina, lavoravano tutte e tre. Mimma faceva la domestica a ore, come la madre. Angelina era impegnata nello studio di un dentista. I soldi erano sempre pochi, ma tiravano avanti. Ma ora la mamma è distrutta, non so se avrà ancora la forza di lavorare.”

Cit. Il Resto del Carlino