PIER FRANCESCO LAURENTI - residente a Berceto (PR)

PIER FRANCESCO LAURENTI (44 anni)
Pier Francesco è rimasto vittima della strage per una telefonata. Aveva approfittato della sosta di un quarto d'ora del convoglio che dalla riviera romagnola lo avrebbe ricondotto a Parma per chiamare un amico, Vittorio, comunicandogli il suo imminente arrivo e chiedergli di preparargli qualcosa per il pranzo. All'una avrebbe pranzato in casa dell'amico e la sera sarebbero usciti con un altro inseparabile amico, l'avvocato Carlo Sicuro. L'indomani, sarebbero andati tutti insieme a Berceto, nella casa natale di Pier Francesco.
Ma Laurenti non è mai arrivato a Parma: l'esplosione lo ha colto pochi istanti dopo che aveva finito quella telefonata.

Celestina Pellerzi, madre di Pier Francesco, all’epoca viveva nella vecchia casa di pietra, sopra un'osteria, al centro del paese, con una cognata di 86 anni. Da molti anni erano rimaste soltanto loro due al paese (“i giovani se ne vanno tutti a cercare lavoro in città”, come avevano fatto Pier Francesco e sua sorella Rina). Aspettavano sempre con gioia e trepidazione la venuta di Pier Francesco, a ogni fine settimana, spesso con gli amici, sempre carico di provviste: Pier Francesco se n'era andato a vivere a Parma subito dopo la laurea in giurisprudenza; ultimamente lavorava a Padova nelle assicurazioni, come liquidatore, ma era sempre rimasto molto unito alla sua mamma; quando non era a Berceto le telefonava, provvedeva al suo mantenimento.

"Mio fratello - racconta la signora Rina - era andato quindici giorni al mare, in una località vicinissima a Rimini. Aveva preferito spostarsi in treno, per riposarsi dei molti viaggi in auto che era costretto a fare per lavoro. Quel sabato stava andando a Parma, per essere a Berceto il giorno seguente per la festa del Santo patrono. Aveva il culto dell'amicizia e, alla stazione di Bologna, ha chiamato un amico. Bastava che non fosse sceso dal treno, in transito sul quarto binario.”

"Era sempre stato bene - ricorda la mamma - Se, se lo fosse portato via una malattia sarebbe stato diverso. E' toccata a me questa terribile disgrazia, ma anche a tante altre povere famiglie. Ho una pietra sul cuore, ma ho anche la consolazione di aver visto quanto era benvoluto Pier Francesco. Sono venuti a trovarmi persino i suoi ex professori".

Cit. - Vittoria Calabri