2 AGOSTO 1989

Nel manifesto fatto stampare per il nono anniversario del più sanguinoso eccidio perpetrato in Europa in tempo di pace abbiamo scritto:

"LA GIUSTIZIA E LA VERITÀ NON SONO ANCORA COMPLETE"

Il prossimo 24 ottobre inizierà il processo di appello.

Da questo secondo giudizio attendiamo che venga la Verità e la Giustizia che ancora mancano.

Siamo più che mai convinti che chi copre i terroristi è un terrorista.

L’associazione sovversiva era stata individuata dal giudice Mario Amato e per questo motivo è stato condannato a morte; l’esecuzione è avvenuta senza che nessun uomo di potere alzasse un dito per ostacolarla.

I responsabili di questo atto terroristico sono indicati in un documento segreto in possesso del Parlamento: chiediamo al Parlamento che questo documento sia reso pubblico.

Lo stesso tribunale terrorista ha sicuramente gravi responsabilità nel massacro alla stazione di Bologna.

Si copre con un nastro adesivo nero l’indicazione di "strage fascista" scolpita sulla lapide esterna alla stazione e si nega che i Tribunali abbiano documentato le gravi responsabilità dei fascisti nelle stragi; vi è un solo modo di dimostrare la propria innocenza, quello di dire ai Giudici la verità.

Negli interrogatori e nel dibattito processuale per la strage del 2 Agosto, malgrado le numerose sbandierate promesse, gli imputati hanno fatto scena muta.

La consegna di star zitti al processo, l’omertà rispettata da tutti gli imputati prova e conferma che ancora oggi continua l’associazione sovversiva indicata dal giudice Amato.

Un gruppo di Parlamentari ha presentato alla Camera una proposta di legge per far beneficiare dell’indulto i terroristi ancora in carcere, ma al Senato in più di cinque anni non si è trovato il tempo per discutere una proposta di legge di iniziativa popolare presentata dall’UNIONE dei familiari delle vittime delle stragi per l’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo.

Eppure è una proposta di legge per combattere il terrorismo delle stragi, per riacquistare la sovranità necessaria a non consentire più a nessuno di uccidere e restare impunito.

Abbiamo ufficialmente diffidato il Senato affinché entro 90 giorni discuta la legge, non abbiamo avuto nessuna risposta.

Pensiamo di ricorrere alla Corte Costituzionale poiché ravvisiamo nel comportamento del Senato il disprezzo verso la nostra proposta di legge di iniziativa popolare e quindi il disprezzo verso l’articolo 71 della Carta Costituzionale.

La corruzione della P2 è giunta ad infiltrarsi anche nel Collegio delle parti civili.

Questa vile azione è un’altra prova della colpevolezza di alcuni imputati, è il loro segnale che anche in questo processo di appello pretendono che si applichi un codice di favore per i terroristi piduisti.

Noi abbiamo fiducia che i Giudici del Tribunale di Bologna confermino che la legge è uguale per tutti.


Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
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