2 AGOSTO 1988

Dopo otto anni, abbiamo cominciato ad avere giustizia.

La sentenza della seconda Corte di Assise di Bologna dell’11 luglio 1988, oltre ai quattro ergastoli per gli esecutori della strage, ha condannato Gelli, Pazienza, Musumeci e Belmonte per un reato commesso in concorso tra loro, con finalità terroristiche.

Ieri con i depistaggi, oggi con le scarcerazioni facili, ultima quella di Pazienza, sono tutti in libertà; così si conferma che la legge non è uguale per tutti.

L’inerzia dei politici ha scritto per i piduisti un codice di favore.

Ma chi poteva delegare il potere alla P2 e ai Servizi segreti se non una autorità politica?

Abbiamo chiesto alla Commissione Parlamentare sulle stragi che indaghi sulle complicità e sui silenzi politici relativi alle stragi di Milano, Brescia, Italicus, Bologna e Rapido 904.

Come Associazione abbiamo deciso di intensificare le nostre azioni e l’impegno dei componenti al fine di raggiungere, al più presto, tutta la verità.

Sono quattro anni che la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo dorme nei cassetti del Senato.

A nulla sono valse le numerose sollecitazioni al Presidente del Senato.

Eppure in questi ultimi quattro anni il Senato ha approvato diverse leggi a favore dei terroristi, non ha trovato invece il tempo per approvare un articolo unico di quattro righe che eliminerebbe il terrorismo delle stragi.

Abbiamo letto con piacere l’appello del prof. Paolo Barile a sostegno della nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo.

Abbiamo chiesto al Presidente della Repubblica, tutore della Costituzione, se è giusto permettere di negare ai cittadini, attraverso una "resistenza passiva", attraverso il silenzio, il diritto previsto dall’art. 50 della Carta Costituzionale che prevede di rivolgersi alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi.

Fra i principi fondamentali della nostra Costituzione è prevista la limitazione della sovranità popolare solo allo scopo di assicurare la pace e la giustizia; è quindi ora di dire basta alla riduzione della sovranità che ha portato invece le tremende e sanguinose stragi impunite.


Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
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