2 AGOSTO 1992

Nel manifesto che l’Associazione ha fatto stampare in occasione del dodicesimo anniversario della strage è scritto:

"PER DECISIONE DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE IL PROCESSO DI APPELLO DEVE ESSERE RIFATTO"

Questa decisione conferma che la sentenza di appello della Corte presieduta dal dott. Iannacone non era giusta.

Per noi la sentenza rispondeva più a sporche ragioni politiche che alla verità.

Ma non c’è motivo di stare tranquilli; la stampa ha rivelato che, recentemente, si è verificato un ennesimo tentativo di depistaggio dei Giudici che lavorano alla ricerca dei colpevoli di quell’ignobile misfatto che è stato la strage in questa stazione.

Se dopo dodici anni e tre processi si cerca ancora di depistare pensiamo che i Giudici sono più che mai vicini alla verità; ma questo significa anche che si vuole impedire, ancora oggi, l’accertamento.

La tanto famosa proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione del segreto di Stato solo nei delitti di strage e terrorismo che, malgrado le nostre numerose proteste, aveva tranquillamente dormito nei cassetti del Senato dal luglio del 1984 al luglio del 1990, è stata dai Senatori, alla fine del 1990, inviata alla Camera dei Deputati insieme ad altre proposte sullo stesso argomento.

Questo mescolamento ha fatto diventare la nostra proposta di legge peggiore della legge che volevamo migliorare.

Otto anni non sono stati sufficienti al nostro Parlamento per esaminare una proposta di legge avanzata da centomila elettori e tesa a combattere il terrorismo delle stragi.

A noi sembra che così siano stati favoriti i terroristi.

Questa è una prova di come non sia stato rispettato l’art. 71 della Costituzione. Ecco come, in questi ultimi otto anni, non è stata difesa la Costituzione. Si è parlato e scritto molto su GLADIO, noi crediamo al Presidente della Commissione stragi, onorevole Libero Gualtieri, il quale afferma che Gladio non era una struttura legittima.

Chiediamo al Parlamento di eleggere con la massima sollecitudine la nuova Commissione stragi in modo che possa completare al più presto la ricerca dei colpevoli di tanti orrendi eccidi.

Il 16 settembre 1991 è stata inviata al Procuratore della Repubblica di Roma una denuncia nei confronti dell’onorevole Francesco Cossiga per non aver provveduto, come Presidente del Consiglio, a coordinare la sicurezza dello Stato in occasione della strage del 2 Agosto 1980, favorendo così l’uccisione di 85 persone e il ferimento di altre 200.

Alla denuncia è seguito il silenzio; anche il silenzio è violenza.

Dopo la triste esperienza di questi dodici anni abbiamo chiara la convinzione di trovarci di fronte all’atto terroristico per uso politico.

La strage di Milano, di Brescia, dell’Italicus, del 2 Agosto alla stazione di Bologna, l’operazione terrore sui treni, il trasporto di esplosivo sull’Espresso Taranto-Milano, le stragi per assassinare il giudice Falcone e il giudice Borsellino sono tutti atti di terrore usati dai poteri occulti per incidere sugli equilibri politici.

Questo ci consente di affermare che la nostra indipendenza non è completa, che la nostra sovranità è parziale cioè limitata.

Questo ci ha spinto a chiedere al Presidente degli Stati Uniti d’America, che ci sia restituita la completa indipendenza.

Lo abbiamo chiesto per tante giuste e nobili ragioni, ed anche per quella di evitare che si ripetano ancora altre stragi.


Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
c/o Comune di Bologna - P.zza Maggiore, 6 - 40124 Bologna (IT) - Tel. +39 (051) 253925 - Fax. +39 (051) 253725 - Cell. +39 (338) 2058295
© Copyleft, Se copiate, citate la fonte "2 Agosto 1980" - credits   Cookie Policy