COLLOQUIO TRA AMOS SPIAZZI E CICCIO MANGIAMELIOMICIDIO MANGIAMELI

Verso la metà di luglio del 1980, il colonnello Amos Spiazzi, viene incaricato dal SISDE di indagare sulla riorganizzazione dei gruppi eversivi di estrema destra.
Il colonnello, pertanto, decide di partire dal centro SISDE di Bolzano, che presiede, e di recarsi personalmente a Roma, per incontrare un suo informatore, tale Francesco Mangiameli detto “Ciccio”.
Durante una lunga passeggiata sul Lungotevere, questi confida a Spiazzi che dopo l’omicidio del giudice Mario Amato, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti hanno brindato a ostriche e champagne.
Sostiene che i due neofascisti stiano conquistando sempre più potere all’interno dei NAR, proprio grazie alle loro gesta criminali.
Aggiunge anche che per la fine dell’estate è prevista l’eliminazione di un altro giudice fastidioso, Giancarlo Stiz. Amos Spiazzi lo ascolta interessato, ma ciò che lo sconvolge, più di tutto, è l’ultima informazione che Mangiameli gli fornisce. Egli afferma di essere stato incaricato da Stefano Delle Chiaie di reperire armi ed esplosivo ad ogni costo e confida al colonnello che per i primi di Agosto è previsto un attentato di “enormi proporzioni”. Il colonnello Spiazzi rilascia, il 31 luglio 1980, come dimostrato dal timbro di protocollo, un rapporto dettagliato alla direzione del SISDE con quanto riferitogli dal Mangiameli. Non solo. Rilascia anche un’intervista all’Espresso, poi pubblicata, ma successivamente alla strage di Bologna, in cui afferma di avere appreso da un’autorevole fonte gravitante nei movimenti eversivi di estrema destra, di una pericolosa strategia terroristica messa in piedi da questi. Spiazzi aggiunge di non volere rivelare il nome, ma comunque lo identifica, durante il colloquio col giornalista, col soprannome di “Ciccio”. L’intervista all’Espresso viene pubblicata in Agosto e il numero è già in mano ai neofascisti il 17 dello stesso mese. Non ci mettono molto a capire chi sia tale “Ciccio”. Il 9 settembre del 1980, a Tor dei Cenci, Roma, Francesca Mambro, Valerio e Cristiano Fioravanti, aiutati da Giorgio Vale e Dario Mariani, uccidono Mangiameli e ne buttano il corpo zavorrato in un bacino artificiale.


Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
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