CONTRIBUTI ALLA VERITÀ: stralcio dalla

da pag. 769 Tabella della abbreviazioni

DES Questa sigla (DES = Destra) raggruppa quegli atti di violenza politica di destra che non appaiono finalizzati ad una strategia complessiva tesa a creare destabilizzazione / stabilizzazione politica.

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SDT Questa sigla (SDT = Strategia della tensione) indica quegli atti di violenza politica usualmente eseguiti da elementi di destra, che possono essere ricondotti ad una strategia complessiva tendente a destabilizzare la vita politica italiana al fine di favorire una stabilizzazione politica conservatrice.

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TES Questa sigla (TES = Terrorismo di sinistra) raggruppa gli atti di violenza politica eseguiti da gruppi clandestini di sinistra (Br, Prima Linea, UCC, ecc. ...) che hanno condotto una vera e propria attività di lotta armata.

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da pag. 781

09.01.1979

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DES Roma. Assalto neofascista alla sede dell'emittente romana "Radio Città Futura", mentre è in corso una trasmissione gestita da un gruppo femminista. I terroristi costringono le cinque donne presenti in redazione a sdraiarsi sul pavimento, poi danno fuoco ai locali e sparano quindici colpi di pistola, che ne feriscono quattro, di cui due gravemente. Qualche ora dopo, due telefonate al quotidiano Il Tempo e all'ANS A, a nome dei NAR, rivendicano l'attentato compiuto, - viene detto - per vendicare i missini uccisi l'8 gennaio in via Acca Larentia.

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da pag. 826

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16.06.1979

DES Roma. Una squadra di fascisti getta due bombe a mano SRCM all'interno della sezione comunista dell'Esquilino, scaricando poi alla cieca un caricatore di revolver. All'interno della sezione erano in corso le assemblee congiunte della sezione di quartiere e di quella dei ferrovieri. I feriti sono ventiquattro, per puro caso non vi sono morti. In serata un anonimo telefona ad un quotidiano rivendicando ai NAR l'attentato per vendicare la morte di Francesco Cecchin, deceduto la notte precedente dopo diciotto giorni di coma profondo. Cecchin era caduto nella notte tra il 28 e il 29 maggio da un muro alto sei metri mentre era inseguito da avversari nella zona di piazza Vescovio.

da pag. 912 - 913

23.06.1980

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SDT Roma.11 giudice Mario Amato è assassinato da un killer a volto scoperto sceso da una moto guidata da un complice e avvicinatosi mentre il giudice attendeva l'autobus per recarsi al lavoro. Il magistrato conduceva da due anni le principali inchieste sui movimenti eversivi di destra. Nei giorni precedenti, il giudice aveva chiesto inutilmente una macchina blindata. L’indomani, i NAR fanno ritrovare con una telefonata ad un quotidiano un volantino di rivendicazione che afferma: "Oggi 23 giugno 1980 alle ore 8,05 abbiamo eseguito la sentenza di morte emanata contro il Sostituto Procuratore Mario Amato, per le cui mani passavano tutti i processi a carico dei camerati. Oggi egli ha chiuso la sua squallida esistenza imbottito di piombo. Altri, ancora, pagheranno".

Per l'assassinio del giudice, attraverso una serie di successivi processi, sono diventate definitive le condanne all'ergastolo di Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini, e a pena minore di Stefano Soderini. è- stata invece cassata la condanna all'ergastolo di Paolo Signorelli.

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da pag. 926

11.09.1980

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SDT Roma. In un laghetto di Tor de Cenci viene ritrovato il cadavere di Francesco Mangiameli, noto esponente di "Terza Posizione" in Sicilia. Il cadavere presenta tre fori di pistola nel cranio. Il Mangiameli era scomparso tre giorni prima, a Roma, mentre era in compagnia della moglie Rosaria Amico e di una coppia di amici. Dopo la sparizione, la moglie e gli amici non ne avevano denunciato la scomparsa ed erano ripartiti per Palermo. Successive indagini permetteranno di individuare i presunti autori dell'assassinio di Mangiameli, tra i quali Cristiano e Giusva Fioravanti, Gilberto Cavallini e Francesca Mambro.

I giudici chiariscono le motivazioni del delitto che si configura come la eliminazione di un possibile "testimone scomodo" della strage di Bologna del 2 agosto. Il Mangiameli infatti sarebbe stato a conoscenza delle modalità di esecuzione della strage.

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da pag. 933

15.10.1980

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DES Luigi Ciavardini (vedi 4 ottobre) decide di collaborare con i magistrati e confessa di aver fatto parte del commando che il 28 maggio 1980 (vedi) ha ucciso l'appuntato Franco Evangelista e ferito gli agenti Giuseppe Manfreda e Giovanni Lorefice. A detta del Ciavardini, del commando facevano parte, oltre al Ciavardini stesso, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Giorgio Vale.

da pag. 1010

10.07.1981

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DES Roma. Quattro rapinatori, che secondo gli investigatori sono i terroristi neri Francesca Mambro, Giorgio Vale, Gilberto Cavallini e Stefano Soderini, uccidono, dopo averlo rapinato, il giovane Renato Mancini, figlio del titolare della gioielleria in via Mario de' Fiori. La rapina si è già conclusa quando il Mancini getta contro i rapinatori una lastra di vetro. Immediatamente uno di essi lo uccide con una revolverata in fronte.

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05.03.1982

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DES Roma. Un terrorista dei NAR uccide, durante una rapina, Alessandro Caravillani, 17 anni, studente, mentre si reca a scuola. Nella sparatoria rimane ferita anche Francesca Mambro, terrorista nera accusata di sette omicidi.

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da pag. 1115

17.01.1985

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DES Venezia. La Corte d'Assise d'Appello emette la sentenza per il processo ai terroristi neri che hanno partecipato all'agguato alla periferia di Padova, la sera del 5 febbraio 1981, in cui vennero uccisi i carabinieri Codotto e Maronese. Ergastolo per Francesca Mambro e Valerio "Giusva" Fioravanti. Per gli altri imputati: Cristiano Fioravanti, il "superpentito" nero, viene condannato a tredici anni, Gilberto Cavallini a sette, Stefano Soderini e Pasquale Belsito a sei anni ciascuno.

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Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
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